Il documento di valutazione del rischio elettrico nei luoghi di lavoro

Il documento di valutazione del rischio elettrico è una pratica che deve essere svolta nell’ambito della valutazione dei rischi all’interno dei luoghi di lavoro, al fine di identificare ed eliminare i rischi per la sicurezza dei lavoratori derivanti dai macchinari sotto tensione.
La valutazione dei rischi all’interno dell’impresa, così come prescritto dall’art.28 del Testo unico sulla Sicurezza, il D.Lgs. 81/2008, è un obbligo che ogni datore di lavoro deve rispettare perché la sua impresa riceva l’autorizzazione a svolgere la propria attività . Questa analisi dei vari ambienti di lavoro è di grande importanza perché consente di identificare ogni singolo pericolo e di mettere in campo azioni correttive volte ad eliminarlo.

Il Testo Unico prevede però anche dei casi particolari, in cui è necessario approfondire una particolare tipologia di rischio che risulta particolarmente pericoloso all’interno di un’impresa a causa della sua attività  o dei materiali utilizzati.

La redazione del documento di valutazione del rischio elettrico è uno di questi casi. Il rischio elettrico viene comunemente diviso in due categorie:

  • Rischio di contatto diretto, in cui c’è il pericolo che il lavoratore entri in contatto con parti del circuito in tensione e che riceva, di conseguenza, una scarica elettrica;
  • Rischio di contatto indiretto, in cui si può verificare il contatto con parti conduttive che normalmente non sono in tensione ma che possono divettarlo in caso di qualche guasto o malfunzionamento.

Il datore di lavoro ha il compito di redigere il documento di valutazione del rischio elettrico e di evidenziare ogni rischio derivante sia dai materiali usati sia dalle mansioni svolte. Nella preparazione di questo importante documento dovrà  poi prevedere anche le misure correttive ritenute più idonee per eliminare ogni tipologia di rischio, sia esso diretto o indiretto. Inoltre, il documento, dovrà prevedere una tabella di monitoraggio, in cui il datore di lavoro, insieme con i suoi collaboratori tra cui il medico competente, dovrà  verificare che le azioni correttive decise stiano effettivamente avendo i risultati sperati.