Valutazione dei rischi con Sicurezza in Campo in Sicilia

L’Assessorato Regionale all’agricoltura della Regione Sicilia ha finanziato il progetto “Sicurezza in Campo“, che in questi giorni sta prendendo il via. La realizzazione dell’iniziativa sarà a cura della Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo, in collaborazione con Anmil e INAIL. Obiettivo del progetto è di migliorare le condizioni di sicurezza dei lavoratori del settore agricolo.

I lavoratori agricoli sono fra quelli esposti al maggior numero di rischi, non solo legati all’uso di macchinari, che anzi stanno raggiungendo elevati standard di sicurezza, i datori di lavoro devono preoccuparsi della valutazione del rischio rumore, legato ai macchinari; ai rischi per l’apparato respiratorio, a causa dell’inalazione di sostanze chimiche utilizzate per la coltivazione (ossido di azoto e anidride solforosa), come anche le malattie della pelle, dovute all’applicazione di fitofarmaci.

Il progetto Sicurezza in Campo, durante le sue quattro fasi, andrà ad analizzare questi aspetti, per poter infine proporre best practice applicabile dalle imprese agricole siciliane e non. La prima fase vedrà la definizione delle modalità di valutazione dei protocolli sperimentali, che verranno poi applicati nella fase successiva, a un gruppo di aziende campione. I risultati raccolti verranno analizzati con lo scopo di elaborare dei modelli di conoscenza e formazione. I modelli e le esperienze verranno infine raccolti in una pubblicazione, che verrà poi distribuita con lo scopo di diffondere l’applicazione delle best practice rilevate.

Pietro Catania, docente del dipartimento Sistemi agroalimentari e responsabile scientifico del progetto, spiega:

Occorre far passare il concetto che i metodi di prevenzione non rappresentano un costo per le aziende, bensì un vantaggio commerciale di lungo periodo, basato soprattutto sull’immagine dell’impresa agroalimentare che li applica. Un esempio arriva dalla Gdo, il sistema della grande distribuzione, le cui holding tendono a acquistare i prodotti agricoli dalle aziende che dimostrino di curare l’aspetto della sicurezza del lavoratore, prima ancora dell’effettiva qualità del prodotto”.